Quarta uscita esplorativa al PPB – 28.06.15

Che meravigliosa è stata la quarta uscita al Però Prometteva Bene, ci siamo trovati davanti come un esercito!
Eravamo circa una legione, fra vecchi e nuovi speleo eravamo lì, minacciosi, volevamo esplorare, volevamo precipitare giù, oltrepassare l’ignoto, scendere scendere, io personalmente mi sono assicurato che il famoso elastico che trattiene gli speleo fosse staccato da me.

Le missione di quel giorno erano molteplice, scendere il pozzo che avevamo lasciato a metà, finire il rilievo fino in fondo, fare la giunzione di un anello a -300/350 Fernandomt che consentiva di attraversare, dalla parte del “fondo vecchio” verso il ramo che va al fondo sulla “via dei Pugliesi”, attraverso un percorso abbastanza tosto che aveva trovato la mia collega Gabriella Grasselli.
Inoltre io avevo un compito speciale dentro di me , da sempre che volevo farlo, ho sentito che questa era l’occasione che avevo aspettato per tanto tempo , di battezzare il pozzo dandole il nome di mia figlia “Milagro”, quindi, Il pozzo del Milagro” …in onore di mia figlia che non ce…..
Fuori all’esterno ci dividiamo per squadra, io, (il mio inseparabile compagno di esplorazioni Pierga mi mancava, ma so che lui c’era ), Simone, Michela e Igor, ci avventuravamo verso il fondo, a forzare il limite temporaneo.
Gabriela e Davide a concretizzare la congiunzione, l’anello appena sopra citato.
Miguel, Marco, Moreno, Paola, Silvia, Massimo e Fabio sono andati tutti a girare la grotta intrepidamente in ricerca di qualcosa, in ricerca di avventure ……..
Tutti quanti fuori del mondo, aldilà della normalità, ci si immerge in una realtà parallela dove conta solo il tuo essere con gli elementi che ti circondano, e c’è uno scambio di valori, di messaggi, di spirito, c’è un linguaggio dove la comunicazione con la natura avviene veramente.
potrei anche dire che… noi ascoltiamo… noi percepiamo il tempo… siamo in contatto col passato… tocchiamo con mano migliaia e migliaia di anni passati…. è meraviglioso !
Come entriamo ci precipitiamo tutti verso il nostro destino, dopo un viaggio non indifferente arriviamo in fondo.
Io armo il pozzo che la volta precedente avevo lasciato a metà, arrivo in fondo, (si rileva un P33) , scende Igor, subito intravediamo la partenza di un altro pozzo, armo e scendo insieme a Igor, arriva la Michi con Simon rilevando, già tutti insieme vediamo che parte subito un altro pozzo, scendiamo tutti fino a una cengia (10 mt), a questo punto la Michi arma con quello che sarà il nostro ultimo fix che non ci permetterà di arrivare in fondo al pozzo, ma decidiamo soltanto di affacciarsi senza toccare la sua base, l’abbiamo visto dall’alto che nel fondo continua.
Abbiamo anche visto la partenza di un altro pozzo e l’aria che percorre la grotta senza interruzioni verso il fondo invitandoci a seguirla, ma in un altro momento.
E finalmente siamo a quota quasi -800mt, in realtà manca una decina di metri se vogliamo essere fiscali, ci consola che nella quinta uscita esplorativa al Però, che faremo a breve, raggiungeremo e andremo oltre la soglia aspettata .
Felici e contenti iniziamo la risalita uno dietro all’altro, io parto per ultimo, quando arrivo al Pozzo Milagro che avevo appena battezzato, risalendo sento l’urlo che uno speleo non vorrebbe sentire mai…sassoooooo !!!!
Io essendo l’ultimo ero nella condizione perfetta per prenderli.
Mi affretto per avvicinarmi alla parete del pozzo quando dopo qualche millesimo di secondo li sento passare…..regna il silenzio per un attimo… mi sento bene perché l’avevo scampata… subito iniziai il dialogo con Milagro, le dissi, no bambina mia , non cercare di trattenermi qui, ho ancora i tuoi due fratellini da allevare…lasciami andare per favore…
Iniziamo tutti una risalita egregiamente, ma lunga.
La soddisfazione di tutti era alle stelle, si risale già pensando in quando tornare la prossima volta, quanto materiale portare, in quanti daranno disponibilità, come faremo a rassegnarci alla condotta allagata che tanto ci abbate fisicamente e tanti altri pensieri che si fanno in momenti di risalita come questi, in momenti di estrema solitudine nella quale esamini monitorando la propria fatica che bilancia costantemente il tuo ottimismo con la sofferenza del momento, inoltre ti dai risposte a tanti interrogativi.
La risalita di ogni grotta è cosi.
Una volta tutti fuori facciamo i nostri commenti, esprimiamo la nostra allegria, ci raccontiamo le piccole grandi esperienze personali e così si ritorna in se, al mondo reale…
( sembra di aver vissuto un sogno )
Il Però Prometteva bene non è mai stato un sogno, ma sì una tremenda realtà esplorativa che cresce insieme a tutti coloro che intrepidamente si avventurano negli abissi della terra…
Fernando Sampo
PPB - pozzo Voglia di Cabernet