Dopo La Guerra

La bufera bellica coinvolse molti degli speleologi del vicentino;  nel ’44 un bombardamento che colpì Vicenza fece perdere la vita a Gastone Trevisiol e negli anni fino al ’49 non abbiamo materiale che documenti l’attività speleologica del gruppo scledense.

Molti speleologi avevano ben altro a cui pensare e molti altri avevano perso la vita o si erano trasferiti in altre città.

Ufficialmente il Gruppo riprese la sua attività solamente nel ’52/’53 sotto la guida di Ignazio Marchioro, nonostante già dal ’49 un piccolo nucleo di appassionati cominciò a riscoprire le grotte intorno Schio.

Ramo dei Salti - Buso della Rana

L’attività di esplorazione e rilievo di questo periodo si può considerare buona, vengono esplorate tra le altre la Voragine di monte Pulgo, la Spurga dei Cracchi, Bocca Lorenza, il Buso della Rana.

Vogliamo citare Marchioro in una sua bellissima nota:<<Il nostro paese era uscito da una guerra devastatrice, che ai cittadini aveva tolto tutto, anche le cancellate delle case.

C’erano inoltre i problemi di una difficile situazione politica, la paura del buio che favoriva gli agguati, lavoglia di evadere da un mondo che si era dimostrato crudele e genocida; ma su tutto c’era la gioia per essere scampati ai pericoli bellici, ai bombardamenti, alla fame.

Finalmente ecco l’incontro con il superfluo, le prime emozioni.

E che dire del silenzio del Buso della Rana, la traversata a nuoto del Laghetto, la risalita della Cascata,la colazione nella sala della Slavina, la gloria dell Androne Terminale? E scoltare con gli amici di Marano lo sgocciolio delle millenarie stallatiti con i “canfini” spenti, con il timore di non poter più riaccenderli a causa dell’ umidità? Retorica? Forse, ma fu come una folgorazione, un “quo vadis” della natura che svela i suoi più riposti segreti>>.

Nel ’54/’55 portano un calo quasi totale della partecipazione di Marchioro a causa del lavoro e qualche problema di salute, decide quindi di passare il testimone a Giannino Giacobbi.

In quel tempo i rapporti con la sezione locale del Cai erano ottimi e il vicepresidente Conforto curava le relazioni con la sede centrale.

Petucco e Toso sul fondo della Spaluga di Lusiana

Tra i gruppi di Vicenza e Schio si instaurò una profonda amicizia e per diversi anni venne svolta attività di esplorazione e rilievo in comoune specialmente al Buso della Rana e alla Grotta della Poscola.

Giacobbi dotò il gruppo di bussole, eclimetri e iglometri per il rilevamento della Rana, e determinante fu il palo da scalata detto “francese” per l’esplorazione dei Rami Alti.

Riprendono anche le ricerche e gli scavi in Bocca Lorenza di Santorso.

Nel ’54 la prima esplorazione del Ramo Inferiore della Poscola con quasi trecento metri di gallerie semi allagate e una strettoia, forzata a mazza e scalpello, nel Ramo Superiore con la scoperta di una bella saletta ornata di concrezioni.

Vennero esplorati diversi rami nuovi in Buso della Rana partecipando al rilievo del ramo Trevisiol, del ramo dei Salti e del ramo Attivo di Destra.

Dopo il ’57 la zona carsica vicentina fù affidata al Gruppo Grotte “Trevisiol” di Vicenza e al Gruppo Grotte Schio; detta zona  venne suddivisa in tre aree di competenza, la terza delle quali in responsabilità al gruppo di Asiago.

A Vicenza toccò la zona a Sud della linea Passo Lora, Recoaro, Cornedo, Passo di Priabona, Malo e tutto il massiccio del Grappa, con limite il corso del Brenta;  a Schio la zona a Nord di tale linea e l’impegno di prendere accordi con il prof. Stefani di Asiago per stabilire i limiti con quel gruppo.

Sono di quel tempo l’esplorazione di un primo tratto dell Abisso Gino Bigon , di alcuni pozzi nella zona del Tretto e alcuni lavori sul vicino Altopiano dei Sette Comuni.

Agli inizi del ’58 troviamo notizie di una prima puntata all Altopiano di Tonezza dove vengono presi in considerazione il Buso delle Anguane, il Buso della Norra e il Buso della Rossetta.

continua >>

 

 

 

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