Poro del Nido – prime explo 2015

Ieri, 4 luglio, io e Mirco Calgaro siamo andati su nell’area del M. Cucco di Pozze a fare il lavoro “preparatorio” in vista dell’inizio dei lavori al Poro del Nido.
Alle 9.30 ci siamo incontrati a Gallio al solito bar e poi su sotto il Monte Forno col mio furgone.
Come sapete ci sono problemi coi permessi per cui zaini in spalla da lì e via per i pianori del M. Cucco.
Già poco prima abbiamo dato il via alle danze spianando i mughi in corrispondenza del muretto che gira per il PPB.
Girando invece a sinistra si va su ora senza problemi. distese di mughi
Nel tragitto verso l’Abisso del Nido ci siamo adoperati a spianare per bene la strada in mezzo ai mughi, seguendo tratti di trincea.
Ora anche per il Nido la strada è spianata.
Qui merita fare un inciso: vista la giornata, al furgone abbiamo deciso di mettere in zaino un buon litro e mezzo d’acqua da bere.
Ma il sole, il caldo e la temperatura proprio elevata hanno fatto si che già al Nido la scorta d’acqua fosse quasi finita.
Per me era un bel problema.
Di solito non bevo tanto, ma ieri ho bevuto anche per le altre volte…. Ma andiamo avanti.
Dal Nido col GPS verso il Poro mi dava una certa direzione, ovviamente la più diretta.
Abbiamo deciso tuttavia di spianare la strada cercando di salire lungo la traccia del sentiero che costeggiando il crinale a est va su fino in cima il M. Chiesa.
Dopo un bel lavoro siamo, in effetti, arrivati ad intersecare il sentiero al bivio che, se si va a destra si intercetta il nuovo buco travato la volta scorsa da Mirco e Mario novello (Poi vi racconto!!).
A sinistra invece si prosegue lungo la traccia di sentiero per una ventina di metri.
A questo punto abbiamo girato a sinistra e dopo un po’ abbiamo centrato l’ingresso del Poro.
Le nostre gole erano veramente secche dal lavoro svolto e dal caldo torrido.
Per fortuna Mirco aveva dietro i ferri da grotta ed uno spezzone di corda per cui ha potuto fiondarsi dentro e riempire le bottiglie d’acqua da un provvidenziale “spissarotto” all’interno della grotta. Appena piena mi ha spedito su una bottiglia e ne ho bevuto subito mezzo litro che da ghiacciata che era ho rischiato una congestione…ma chissenefrega!
Ho solo rimediato subito un mal di testa che poi è passato subito…
La grotta è bella fresca e tira aria….vedremo!
Appena fuori dal buco ci siamo divisi: Mirco a rilevare il buco che dicevo prima (Poi vi racconto!!) ed io sono restato lì nella radura  a spostare più mughi possibile: ora davanti all’ingresso può atterrare anche l’elicottero.
Ovviamente scherzo, ma nel complesso abbiamo fatto un buon lavoro. Flaviano Masetto e Cesare Raumer
L’”autostrada” nei mughi non è mai larga meno di 2 metri….

Finito il lavoro raggiungo Mirco e mi infilo anch’io nel nuovo buco.
Sotto si presenta, dopo uno scivolo “scivoloso” una discreta sala di crollo e dopo un altro saltino una seconda sala, grande quanto la prima.
Mirco rilevava e mi diceva che forse prosegue lungo uno stacco di volta che finiva davanti ad un masso che impediva di fare un saltino di due metri.
Mirco era però attrezzato di mazza e scalpello per cui dopo un po’ è passato.
Io non avendo nessun attrezzo sono rimasto ad aspettarlo sopra la prima sala, avendo solo una pila frontale a disposizione.
Al buio lo sentivo rumare ora sotto di me, ora dietro, dopo poco lo vedo spuntare in alto, dopo un altro po’ in fondo alla seconda sala.
Insomma un labirinto stile Bocca Lorenza.
E qui Mirco ha affibbiato il nome più azzeccato (poi vi racconto!) che poteva pensare: “Grotta Lorenza”, in ricordo appunto della “Bocca”.
Dopo un pò mi è venuta voglia di uscire, urlo a Mirco che lo aspetto fuori e lui da lontano mi dice ok.
Esco e mi metto a riposare sotto un pino, pardon, sotto un mugo.
Mangio qualcosa e bevo ancora di più. Fa un caldo bestia…Sonnecchio e con gli occhi al cielo, ammirando l’azzurro bellissimo mi dico che sono in un posto stupendo.
Non avrei in quel momento esserne stato in un altro…
Dopo almeno mezz’ora, forse tre quarti d’ora sento un rumore .
Mirco stava uscendo da buco.
Viene fuori e lo guardo: sembrava essere stato a –1000.
Sudato come non l’avevo mai visto.
La tuta tutta sporca di fango, e lui che ansimava: Cesare, mi dice, stavolta sono stato preso dal panico.
Ma come gli dico, in un buchetto così? ma che buchetto mi dice.
Quando sei uscito ho imbucato, lungo gli stacchi di volta un buchetto in mezzo ai lastroni e sono scivolato dentro una specie di galleria inclinata.
Poi ho proseguito a saliscendi per almeno un 200 metri (!!), lasciando ogni tanto qualche buco a destra e a manca. Pro del Nido - ingresso
Quando mi sono deciso di tornare non riuscivo più a trovare la strada.
C’erano buchetti dappertutto, sembravano tutti uguali fino a che ho imbroccato quello giusto….per fortuna!
Hai rilevato, gli dico.
Se va là, qui ci vuole una stagione, mi risponde.
Bene ci siamo detti, ci siamo procurati da lavorare….
Ecco ragazzi, così è andata domenica.
Sono stato felice di uscire con Mirco, è stato un bel ritorno insieme.
E lo abbiamo visto dai risultati.
Sabato prossimo, 11 Luglio, (dopo la cena di fine corso la sera prima!!!!) io ed il Mase abbiamo già programmato di dare una bella lezione al Poro.
Avviso di garanzia già consegnato.
Speriamo di essere in parecchi per un’altra bella avventura.
A sabato!
Ciao
Cesare
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Sabato è cominciata la sua storia, è appena nato piccolino, ma crescerà, diventerà come suo fratello
il Però.
L’aria è l’ispiratrice, ci dice tutto.
La punta nel trapano gira scava la roccia formando una polvere leggera che l’aria si porta con sè dentro
quel piccolo meandro che alle nostre spalle si allarga formando un tunnel a misura del Moreio.
Più avanti dei massi di crollo ostruiscono il passaggio, ma là in alto si vede un pò più largo, e la fantasia
vola a pozzi e meandri, un duro lavoro ancora ci aspetta, ma che per noi si trasforma in gioco.
Noi ritorneremo a giocare sabato 25 luglio, sicuramente con novità.
Ciao
Flaviano