Traversata Pisatela …vecchi soci GGS

Approfittando della traversata PaterNoster-Rana organizzata dall’instancabile Miguel, avevo proposto a dei vecchi soci con cui ho sempre mantenuto i contatti ,di unirsi alla stessa uscendo però dalla Pisatela.
Così Davide Marchioro, Norberto Marzaro e Ruggero Soliman, dopo una ricerca dell’attrezzatura da verticale usata l’ultima volta 17 (diciassette!!) anni addietro, hanno aderito, non senza una qualche titubanza a questa iniziativa.
Assieme a Franco Gramola quindi ci ritroviamo puntuali alle 8 presso il Buso della Rana assieme al gruppone di una ventina di speleo di variegata provenienza geografica.
Ci avviamo quindi autonomamente su per la val delle Lore dove parcheggiamo le auto, e decidiamo visto la temperatura resa mite dopo l’ultimo recente temporale, di raggiungere il PaterNoster a piedi, schivandoci la rottura del recupero successivo del mezzo.
Giungiamo quindi dopo una mezz’oretta buona all’ingresso alto dove troviamo il resto della comitiva in attesa che si ultimi l’armo del pozzo iniziale.
Si sono fatte le 11 quando tocca a noi e cominciamo ad inoltrarci attraverso le calcareniti del FaedoCasaron.
Pisatela - da sinistra Ruggero Norberto Franco Davide MircoNonostante il lungo periodo di inattività le manovre di discesa avvengono come si fosse andati in corda appena un mese prima.ù
E’ una strana sensazione quella di trovarci alla base del PaterNoster nuovamente alle prese con imbraghi,corde discensori dopo così tanti anni.
Sembra quasi che il tempo si sia fermato e che solo ieri avessimo svolto analoga attività insieme.
A riportarci al presente piccole sfumature, tipo che nessuno ci vede più un cazzo da vicino, a parte Franco la cui miopia ora gioca suo favore,ma in compenso è ipovedente da lontano, oltre a una generale diradazione delle chiome, e una maggior fatica nella progressione, dovuta a mio parere in prevalenza alla mancanza di allenamento che a questioni anagrafiche.
Si procede con calma attarverso gli angusti passaggi che ci dirigono fino a sala Faedo dove ci fermiamo per una tappa.
Il morale è alto ed è palpabile l’interesse di tutti, evidentemente mai sopito del tutto verso questa affascinante quanto faticosa attività.
I primi tronconi di ampie gallerie insolitamente concrezionate rinnovano lo stupore di trovarsi proprio ai margini sommitali dell’altopiano.
Avanziamo nel susseguirsi di gallerie e condotte gradualmente sempre più importanti e attive fino a trovarci sopra alla cascata.
Un attimo di esitazione in quanto da sopra, a chi non cè mai stato prima sembra doversi calare in un salto di una certa profondità;
Solo esponendosi ci si accorge della provvidenziale cengetta che permette una agevole uscita.
A questo punto nonostante tutti avessero sentito parlare della grandiosa bellezza del ramo Giacobbi, la realtà si mostrava ancora più stupefacente di quello che si potesse immaginare.
Non solo tratti di galleria di bellezza spettacolare, ma numerosi gruppi di concrezioni che per composizione e quantità non si sono mai viste al vecchio Buso della Rana.
Addirittura interi campionari di eccentriche che si dipartono orizzontali da stalattiti verticali, per poi girare verso l’alto!
Godendosi così ogni metro giungiamo infine nella riva dello “Stargate” e valutato quanto ci si bagni si opta per il bi-pass asciutto.
Su per il tiro di corda, capatina a Sala delle Mogli, e ultima sosta alla
sala dell’Orda.
Risalita senza problemi, per la vecchia familiare Pisatela, dove saltano all’occhio i recenti grossi lavori effettuati di allargamento ed attrezzamento.
Siamo fuori che sono quasi le 17,veramente soddisfatti per aver vissuto insieme, ancora una volta, una giornata di cui serberemo a lungo un bel ricordo.

Mirco Calgaro

Pisatela - necessaria reidratazione post uscita