Però Prometteva Bene – 13 luglio 2013

Ieri abbiamo continuato l’esplorazione al PPB.
Ci siamo divisi in 3 squadre: Pierga, Miguel, Filippo con altri 2 ragazzi del GGT diretti sul fondo del” ramo dei mori” per continuarne l’esplorazione (escono alle quattro del mattino e per oggi non li vediamo più), io e Igor dippb - ingresso - morenoretti a iniziare la disostruzione del “meandro dell’ elastico”, Gabry, Carlo e Ubi diretti al fondo “vecchio”per rilievo e disarmo.

Arrivati all’ingresso ci siamo subito resi conto che la grotta era in morbida, l’uscita non sarebbe stata delle più semplici… dopo i primi pozzi  eravamo già bagnati, arrivati a destinazione eravamo fradici!
All’inizio del  meandro(-300 circa) , io e Igor abbiamo iniziato la disostruzione mentre la squadra “rilievo&disarmo” proseguiva per il fondo.
Siamo avanzati nel meandro per una decina di metri, il lavoro non sembra difficile con altre due uscite dovremmo farcela.
Il bello viene dalla squadra r&d.
Nessuno della squadra è mai stato da quelle parti, ad un certo punto trovano tracce di disostruzione e un po più in là una mazzetta e una corda, probabilmente nessuno è andato più in là.
Guardando in giro, vedono un meandro che sembra proseguire ma è stretto e bagnato, la fessurista della situazione si infila in un buco basso che sembra essere più comodo.
Una pozza d’ acqua la costringe ad un lavata e la prosecuzione risulta molto bagnata ma transitabile, infatti si apre un varco nel vuoto e si trova su di una cengia su un pozzo armato.

Grandi doline nei pressi di Malga Pozze
Chiama i suoi compagni, e probabilmente si trovano sulla via del Pozzo dei Pugliesi.
 A questo punto decidono che non è il caso di disarmare.
Sono stanchi, ghiacciati e bagnati, pure la carta per il rilievo è tutta bagnata (da questo il nome del “passaggio della carta bagnata) e ci raggiungono nella saletta prima del meandro dell’elastico.
Usciamo strabagnati ,io sono al lumicino, sono le 23, la macchina di Pierga è  ancora li, le novità dal fondo della Via dei Mori ce le racconteranno domani.
Una doccia bollente e poi a nanna.
Moreno
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Posso aggiungere un’altra cosa:
Dove il meandro si fa più stretto e la gabry si è infilata sotto (via alternativa), ecco sotto li c’è la saletta con pozzanghera (infida).
Guardando in pianta, dalla saletta tornando indietro rispetto al meandro soprastante si va verso il pozzo armato.
Nella direzione opposta invece ci sono dei depositi di sabbia, io e Carlo siamo andati a ficcanasare e oltre si vede una bellissima spiaggetta tirata a biliardo.
Spostando il deposito di sabbia che ostruisce si dovrebbe riuscire a strisciarvi dentro.
Oltre si vede che la saletta aumenta di dimensioni e pare interessante. Però Prometteva Bene - Pozzo Parcogiochi
L’idea è che il ramo soprastante, dove si fa stretto, vada a congiungersi con la saletta (è sulla stessa direttrice) e probabilmente era il vecchio percorso dell’acqua, quindi probabilmente in fondo fa una curva e torna indietro verso il pozzo.
Ma da sotto non si vede chiaramente l’intera saletta, e considerando che ora l’accesso è facilitato perchè è possibile arrivarci dai Pugliesi (se il pozzo è quello) buttarci un’occhiata non farebbe male.
Io intanto ci metterei il puntino di domanda.
Commento sull’esplorazione di gabry: allora lei si infila nel buco, si assicura che almeno uno stia sopra per evitare problemi di risalita (che poi a ben guardare non ci sono) e ci dice “di qua prosegue, vado a dare un’occhiata e torno”.
E va.
E sta via un bel pezzo, 5-10 minuti boh.
“Caspita” ci diciamo io e Carlo, “deve avere trovato parecchia roba…”. Poi vediamo la luce tornare.
“Di la c’è un meandro” fa lei, “poi esce su dei piani inclinati che danno uno sull’altro come a spina di pesce” fa, “e poi si arriva su un pozzo”. “Azz” penso io, “dopo sto budello un altro pozzo…”.
“…e c’è una corda” prosegue lei.
A questo punto penso, e suppongo anche Carlo “miiih, han fatto passare una corda per di qua e armato un pozzo sottostante!”. Poi Gabry termina con un “…ma la corda arriva dall’alto”.
Ah.
Riassumendo, io un’occhiata gliela darei alla spiaggetta (quando ho visto l’accumulo di sabbia ho fatto a Carlo “ma secondo te qui, quando va in piena…” e lui “è da un pezzo che ci sto pensando” e io “bon dai proseguiamo”).
Penso che non sia difficile individuare il punto di accesso.Verso il Monte Cucco di Pozze
Nel punto dove siamo sbucati fuori il pozzo ha una sezione circa di 4/6 x 8/10 metri, ovalizzato, da dove si esce si vede un frazionamento a livello di una cengia (il frazionamento però non è sulla cengia, è spostato sulla verticale di 1/2 mt). Attraversando la cengia si arriva nella nostra posizione, e da li c’è un piano inclinato che sale dal quale siamo arrivati.
Penso che un traverso non costi nulla approntarlo arrivando dal pozzo.
Ciauz!
Ubi