Però Prometteva Bene 28.09.2013

Ciao a tutti! Partecipanti: Igor, Flavio, Mauro.

Sarò breve causa bimbe irrequiete (in particolare Sara…e Betta…!!!).Igor all'Ingresso del Però Prometteva Bene
Dopo il solito budello massaggia – fianchi, peraltro oggetto di qualche “curetta” per consentire a Mauro di passare, arriviamo in testa al pozzo.
Per primo arma Mauro, seguito da Flavio e dal sottoscritto.
Mauro fraziona in due punti e poi vediamo dall’alto la luce del led oscillare di qua e di là…sta cercando di capire come va a finire il Leviatano e cerca pure un posto per frazionare.
La corda non basta e stimiamo almeno altri 20 metri per toccare il fondo…da quello che mi sembra di vedere prima della fine del pozzo sembra partire una galleria (da verificare) e in fondo al pozzo sembra ci sia una fessura…insomma, la storia continua…
Devo chiudere perchè Sara sta menando Lucia (incredible che una bimba di 8 mesi mena una di 2 anni e 1/2).
Igor Dalla Costa
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Ciao a tutti.
Altri dettagli dal “Levitano”.
Come appena detto, sabato 28/09/2013 Igor dalla costa Mauro Regolini e io (Flavio Cappellotto) siamo andati al “Però Prometteva Bene” per scendete il Pozzo “Leviatano”.
Siamo entrati alle 10.30 circa, scesi fino all’ ingresso del meandro e visto che Mauro aveva gli strumenti per il rilievo abbiamo deciso di non perdere troppo tempo a disostruire, abbiamo allargato un solo punto.
Arrivati in testa al pozzo Mauro ha armato con la corda da 100 che era già li.ppb - ramo elastico - igor
Non siamo riusciti ad arrivare al fondo perché la corda è finita ci siamo fermati in una cengia a circa 15 mt dal fondo. Questa cengia molto grande è interessata per metà da una grossa frana e per il resto è bella pulita, bianca, senza detriti. Immagino che in periodo di piena venga percorsa da un grosso passaggio di acqua o da una cascata.
Da questa posizione non si ha una perfetta visuale del fondo che comunque sembra abbastanza detritico, il bordo della cengia 2 metri più sotto a noi è franoso ed inclinato, ma non avendo corda non ci affacciamo per non correre rischi inutili.
Il pozzo e circa un 80mt ed è grande, enorme, più della base del pozzo dei Pugliesi, la differenza è che è grande dalla cima al fondo! … sempre che il fondo sia quello che siamo riusciti a vedere noi.
Sul fondo c’è dell’altro, o uno sprofondo, o una galleria che va fuori vista.
Dal meandro di ingresso il pozzo sale per circa una decina di metri, la volta è grande tutta da guardare.
Il pozzo è molto bagnato, una doccia, e Igor dice che il “Voglia di Cabernet” adesso è in secca quindi non oso pensare quanta acqua circoli in caso di morbida o di piena.
Ci passa per la testa l’idea di ritornare all’ingresso del meandro a prendere una corda da 55mt che è rimasta fuori, ma non siamo molto convinti.
Il ritorno è stato fatto rilevando fino a fuori del meandro (ED E’ STATA UNA GRAN COSA) un ringraziammauroento a Mauro e ai suoi strumenti.
Mauro e Igor rilevano mentre io mi avvantaggio con un sacco grande, pesante e mezzo vuoto, con gli spallacci che mi fanno bestemmiare ad ogni metro.
Il meandro è un 200 metri di trincia ossa-distruggi tute, stretto, contorto, lungo e umido.
Anche se non c’è un grosso passaggio di acqua si fa tutto strisciando, sono pochi gli spazzi per rimettersi in piedi e il risultato è che si arriva al pozzo già bagnati.
In sintesi un meandro molto duro, ma fattibile e non particolarmente pericoloso, un mio consiglio: va affrontato in perfetta forma fisica.
Fuori dal meandro ci aspetta una corda da 55mt l’abbiamo guardata e commentato: “sarebbe stata una pazzia tornare a prenderla!”.
Cominciamo a risalire… io sono distrutto e stanchissimo, ho sofferto molto freddo, anche Mauro è abbastanza provato, l’unico messo meno male sembra Igor.
Alle 22,30 circa siamo fuori, stanchi, ma contenti…è’ stata una bella uscita.Flavio Cappellotto