Set 16 2013
Però Prometteva Bene 14.09.2013
Partecipanti: Igor, Davide, Moreno, Gabriella
Ritrovo dal Morejoto alle 7.30 del mattino, puntuali come svizzeri partiamo armati di tutto punto e carichi di entusiasmo.
Alle 8.30 arriviamo a Gallio e lì raccattiamo il buon Strapazzon, poi via verso Malga Molina, per fortuna il Morejoto ha il permesso per l’auto.
Ci cambiamo e poi dentro, prima io con Gabriella, seguiti da Davide e Moreno che chiude la fila.
Alle 8.30 arriviamo a Gallio e lì raccattiamo il buon Strapazzon, poi via verso Malga Molina, per fortuna il Morejoto ha il permesso per l’auto.
Ci cambiamo e poi dentro, prima io con Gabriella, seguiti da Davide e Moreno che chiude la fila.
Arriviamo in sala Bagigi e lì ci infiliamo dentro il Ramo dell’Elastico, decisi a fare una bella “curetta” al budello.
Dopo parecchio lavoro e parecchie mazzate, il meandro non ci fa più un bel massaggio come prima, ci accarezza soltanto…insomma, è transitabile e finalmente a misura d’uomo (non la misura di Moreno però…peccato…per quella ci vorranno altre mazzate!!!)
Moreno dopo un po’ di lavoro decide di ritirarsi e parte con calma verso l’uscita.
Noi tre proseguiamo e raggiungiamo la testa del pozzo, Davide inizia ad armare e scende per dieci metri circa, fermandosi su una cengia sottostante.
Lo raggiungiamo io e Gabriella e lì – SORPRESA – il pozzo si rivela essere un POZZONE, è davvero enorme!
Mi assicuro alla roccia, butto in fuori le chiappe, dò il massimo dell’illuminazione ma niente…non vedo assolutamente niente, attorno a me il nero più profondo, sia sotto che a destra e sinistra, non vedo le pareti…INCREIBLE!!!
Lancio un sasso e sento il fragore che fa sotto di me…molto lontano…Davide stima ottimisticamente che abbiamo trovato un bel – 70, 80 metri.
Ad ogni modo dev’essere un pozzo davvero largo.
Ormai è tardi per scenderlo tutto, siamo stanchi, bagnati e infreddoliti e decidiamo di risalire, anche perchè ci attende la “carezza” del meandro al nostro ritorno.
Noi tre proseguiamo e raggiungiamo la testa del pozzo, Davide inizia ad armare e scende per dieci metri circa, fermandosi su una cengia sottostante.
Lo raggiungiamo io e Gabriella e lì – SORPRESA – il pozzo si rivela essere un POZZONE, è davvero enorme!
Mi assicuro alla roccia, butto in fuori le chiappe, dò il massimo dell’illuminazione ma niente…non vedo assolutamente niente, attorno a me il nero più profondo, sia sotto che a destra e sinistra, non vedo le pareti…INCREIBLE!!!
Lancio un sasso e sento il fragore che fa sotto di me…molto lontano…Davide stima ottimisticamente che abbiamo trovato un bel – 70, 80 metri.
Ad ogni modo dev’essere un pozzo davvero largo.
Ormai è tardi per scenderlo tutto, siamo stanchi, bagnati e infreddoliti e decidiamo di risalire, anche perchè ci attende la “carezza” del meandro al nostro ritorno.
Usciamo verso le 23, ci cambiamo, recuperiamo Moreno all’auto e poi birra veloce a Gallio…arrivo a casa davvero molto stanco, per fortuna una doccia calda e un buon sonno mi rimettono in sesto.
Attendo fiducioso adesioni per gustarci assieme la discesa del pozzone…sabato 28 settembre magari?
Attendo fiducioso adesioni per gustarci assieme la discesa del pozzone…sabato 28 settembre magari?
Alla prossima!
Igor
P.S. un grazie alla mia segretaria che mi ha dato il permissino per gustarmi, ancora una volta, la bellezza del mondo sotterraneo…
Davide Michele Strapazzon
Set 16, 2013 @ 12:59:08
…ciao,
Per il nome ne abbiamo discusso tornando giù sabato notte e l’idea era chiamarlo “Leviatano” su suggerimento del buon Morejotto, il Leviatano è una bestia mitologica biblica che rappresenta il “simbolo della potenza del creatore”:
it.wikipedia.org/wiki/Leviatano
Sembrava un nome tosto per un pozzo tosto.
Davide