Però Prometteva Bene 19/10/13

Sabato 19 ottobre siamo andati al Però Prometteva per scendere l’ultimo pezzo del poPPBzzone finale trovato sul ramo vecchio.
Partecipanti:Cesare, Masetto, Moreiotto, Gabry, Umberto, Fernando, Carlo (mi).

Dopo il solito ritrovo al cimitero di Caltrano e pausa a Canove per panino, cappuccino e briosche, siamo saliti su fino a malga pozze.
Lì sono spuntati fuori dal furgone di Cesare tutta l’attrezzatura per il campo invernale, barili, 4 sedie, bombola per il gas e vari attrezzi.
Carichi come muli, siamo saliti su al PPB, e mentre i tre, Cesare, Mase e Mori si preparavano per montare il campo, noi 4 siamo entrati e siamo andati giù veloci fino al Pozzo del Quorum dove abbiam tolto la lesione dalla corda e poi siamo scesi al famigerato meandro.ppb
L’avevo già visto un pò di volte, ci avevamo messo il naso quando eravamo scesi per la prima volta con Igor, Giacomo e un corsista, ma era la prima volta che lo percorrevo fino in fondo, e quando arrivi in fondo, sei stufo e “moio”  capisci quanto lunghi sono 200 metri di meandro scomodo.
C’è’ da dire che, stranamente, lungo il meandro, si trovano parecchie concrezioni e colate, molto belle e grandi per l’altopiano, sembra quasi un meandro della Pisatela.
Alla fine del meandro ci sono un paio di cengette e poi si intravede il nero, ma il nero è sia in giù ma sia in orizzontale, e si intravede appena dove finisce dall’altra parte il Pozzo Leviatano.
Nel pozzo parte una corda rossa, la nuova corda presa da Cesare, e il colore rosso, è leggermente strano, forse per l’abitudine alla corda bianca standard.
Parte Fer, il primo tiro, circa 25 metri, è su una parete del pozzo completamente liscia, poi c’ppb è il frazionamento e il pozzo scampana e ci si trova nel vuoto con un’altro bel tiro da circa 40-50 metri (stimo io), si arriva su una cengia o meglio su un pezzo di frana che finisce in fondo al pozzo. Lì c’è un’altra calata di una decina di metri e si arriva al fondo del pozzone.
Nel fondo c’è uno sprofondo laterale con un sacco di massi incastrati, dove si intravede che va giù e c’è un sacco di aria che si infila dentro, mentre dall’altra parte del fondo, muovendo i sassi si muove tutto, sembra di essere sopra la Frana Adrenalina quando si scavava per passare.
Lì in fondo fa freddo, e si è bagnati dai passaggi del meandro, quindi un bel brodo caldo è d’obbligo;
dopo aver curiosato in giro, abbiamo cominciato a risalire, e salendo il Fer ha intravisto sulla cengia appena prima del fondo del pozzo, uno sprofondo da metterci il naso
Comunque, dopo aver risalito il pozzone finale (Leviatano o come lo si voglia chiamare), gli altrppbi pozzi mi son sembrati dei piccoli tiri di corda; siamo usciti verso le dieci e abbiamo visto l’opera compiuta per l’entrata invernale e l’interno della galleria militare attrezzata, proprio un bel lavoro.
Stranamente siamo riusciti a trovare una pizzeria aperta in centro ad Asiago con una bella “birra col manego”.

Riassumendo: il Leviatano merita di essere visto, è davvero imponente e dall’aria che tira non sembra fermarsi, anzi, solo che…. “scavare bisogna!”.
Giù ci sono più di 200 metri di corda pronta per essere usata e speriamo proprio di usarla.

Carlo