Buso della Rana 22/08/2012

Sono passate le ferie in qualche modo…

Me ne sono accorto perchè mi è arrivato un messaggino sul cell che diceva “mercoledì Rana?”. Allora vediamo, devo consultare l’agenda… ma che cavolo! Certo!

Meta del giro è la Sala dei Basalti, magnificataci dal Pierga qualche settimana prima. Ne io ne Carlo abbiamo una idea precisa di quale sia il percorso, quindi è una novità per entrambi.

Ci troviamo quindi mercoledì 22 Carlo T.P. (The President) e Umberto (io) alla solita chiesa alta di San Vito. Purtroppo siamo solo io e Carlo, comunque va bene anche così. Nessun salamelecco o convenevole questa volta.  Si parte subito alla volta della Rana senza passare per il bar.

Ci cambiamo abbastanza velocemente nell’anfiteatro davanti all’entrata, oggetto di sguardi curiosi e di qualche domanda degli avventori del locale soprastante (ultimamente mi sento un po’ un animale da circo quando vado in Rana). Cmq magari facciamo anche un po’ di pubblicità alla speleologia, non si sa mai.

Il sottotuta e tutto il resto fanno un bel calduccio ma sappiamo che le nostre sofferenze saranno ripagate tra non molto. Sono le 19:00. Entriamo velocemente e subito una bella brezza fresca ci accoglie. “E che brezza” ci diciamo. Pare più forte del solito.

Procediamo di buona lena finchè ad un certo punto scorgiamo qualcosa di catarifrangente nell’oscurità, al livello del bivio da dove esce il Ramo delle Marmitte. Ci avviciniamo curiosi e vediamo che sono due paia di scarpe da ginnastica! Facciamo qualche ipotesi tra di noi e, non sapendo bene come affrontare la situazione decidiamo di proseguire per la nostra strada e di prendere le opportune misure se uscendo troviamo ancora li le calzature.

Procediamo sul ramo principale finchè non sentiamo delle voci. Avvicinatici scopriamo che si tratta di un gruppo di ragazzi di Malo che, armati di K-Way e pila a mano hanno deciso di entrare ad esplorare la grotta. Le scarpe erano loro e le avevano lasciate li per mettere gli stivali… Parliamo un poco su dove sono stati e dove avevano intenzione di andare poi proseguiamo per la nostra esplorazione lasciandoli alla loro. E’ un bellissimo spirito esplorativo! Anche se un caschetto non ci sarebbe stato male.

Ci muoviamo abbastanza rapidamente e arriviamo in Sala Pasa. Da qui diparte il ramo che dovremmo esplorare e di cui ne io ne Carlo conosciamo molto. Partiamo quindi per la nostra personale esplorazione. Muoversi per questi cunicoli mai visti prima da una sensazione molto particolare, quasi come se stessimo scoprendo noi una nuova parte della grotta. Ovviamente non è la stessa cosa e i segni sulle pareti ce lo ricordano periodicamente. Mi posso solo immaginare l’emozione dei primi scopritori!

Proseguiamo quindi per questo ramo e cominciamo a stupirci della bellezza, marmitte enormi e profonde alternate a tratti di arrampicata non difficile ma neppure banale. I nostri sguardi cadono qualche volta su corde che partono e si perdono nel buio verso l’alto o verso il basso. Veramente non sappiamo di preciso in quale ramo ci siamo infilati ma contiamo di scoprirlo poi al Bar! Passiamo parecchi bivi scegliendo di proseguire sempre per la via che ci sembra più logica (e così facendo abbiamo sbagliato percorso, ma lo scopriremo solo dopo).

Con mio grande stupore arriviamo fino all’imboccatura di un pozzo che si perde nel buio. Un sasso ce lo fa stimare di circa una quindicina di metri. Non ci aspettavamo una presenza del genere. Li intorno ci sono fessure che nascondono corde che scendono ad un livello inferiore. Purtroppo non avevamo previsto questa eventualità perciò, privi degli strumenti di discesa e di risalita, scegliamo di tirar dritto e di mettere un “post it” per un successivo giro.

Il leit motiv della serata comunque era “bah qui pare che chiuda, ‘spetta che vado a dare un’occhiata… doh! eheh! dai vieni che va avanti!”. In generale ci siamo stupiti della magnificenza di questo ramo “senza nome”. Personalmente mi sono riempito gli occhi perchè veramente è bello!

Ci fermiamo ad un punto in cui è necessario arrampicare in opposizione per risalire un dislivello e decidiamo che per questa volta possiamo anche fare dietro front, e magari ficcare il naso in qualche bivio che avevamo tralasciato. Nel fare questo scopriamo che un bivio “interessante” che avevamo saltato perchè pareva di difficile accesso (si trattava di arrampicare su una colata abbastanza ripida) in realtà se affrontato dall’alto al ritorno ha un accesso banale e ci permette di entrare in una piccola saletta con una pozzanghera di acqua cristallina. Sulla sinistra una bellissima colata risale leggermente verso un meandro, mentre proseguendo davanti a noi in opposizione per non entrare nell’acquia va avanti bene. Anche qui un bel “post it”.

Uscendo ficcanasiamo in qualche altro meandro e poi torniamo in Sala Pasa e da li balzellon balzelloni siamo fuori. Decidiamo di fare il Ramo Morto ed uscire per le Marmitte. Mai tanta acqua fresca giù per le caviglie è stata così apprezzata. All’uscita sul ramo principale non vediamo più le scarpe da ginnastica. Chissà magari ci rivedremo in futuro 🙂

Usciamo alle 22:30 e non possiamo fare a meno di dirci che in così poche ore si riesce a girare un sacco!

Una volta cambiati (solito effetto animale da circo) e raggiunto il Bar Rana esaminiamo il rilievo. Sopriamo quindi che siamo stati quasi fino in fondo al Ramo Fossile di Sinistra e che il pozzo forse era il “Pozzo del Rosso” anche se non ne sono molto convinto. Mentre tornando indietro abbiamo incrociato appunto il “Ramo delle Colate” ed il “Ramo Principale di Sinistra” (quello che in effetti stavamo cercando). Scopriamo di avere ficcato il naso anche dentro l’inizio del “Ramo delle Cascate”. Tutto bellissimo materiale che richiede una girata “esplorativa” (per noi) più approfondita.

Discutendo su questo e altro alla fine scopriamo di essere quasi gli ultimi avventori del locale. Torniamo a casa dai, e fantastichiamo sul prossimo giro!

Ubi