12/9/2020 Breve uscita all’abisso del Grankio

Abisso del Grankio. Enego – Marcesina – Rifugio Barricata, strada a sinistra fino al divieto, poi passa solo chi ha il permesso (40 min a piedi).

Punteros: Luca Dalle Tezze (GGValdagno), Matteo, Fabio Lo Cascio, Saviero, Lorenzo (GSPadova)

Supporto: (io) Beautiful GGS, Ermes e Laura GGM.

Ingresso su campo solcato a valle delle strada carrabile, da ritrovare in mezzo ad un bosco colpito da Vaia, Luca DT e compagnia hanno evidenziato l’avvicinamento grazie a dei nastri bianchi e rossi.

L’obiettivo dei punteros è di raggiungere il fondo per proseguire la disostruzione del meandro attualmente considerato prosecuzione.

Ermes col drone documenta l’avvicinamento.

Io, Beautiful farò un sopralluogo, portando materiale da lavoro in due punti prestabiliti della grotta, non scenderò al fondo in quanto il gruppo è sufficientemente sostanzioso. Il mio obiettivo è di raggiungere l’ingresso del p130 detto anche Grande Mulu, salutare i punteros e tornare all’uscita dove mi aspettano per il primo pomeriggio Ermes e Laura.

La grotta prende il nome da un masso appena fuori l’ingresso che ha vagamente la forma di granchio.

Luca DT entra per primo, ore 10.30, lo segue Saverio, Lo Cascio, Matteo, Lorenzo ed io. Poco prima di entrare Lorenzo, già pronto a scendere mi chiede di chi fosse il sacco trapano lasciato a terra senza custode, non ci è voluto molto a realizzare che l’onere spettava a me, oltre a quel che già avevo.

Sceso il saltino d’ingresso la grotta parte con una meandrino orizzontale piuttosto lungo alla fine del quale partono alcuni pozzetti, non ci vuole molto a rendersi conto che si tratta di un ambiente piuttosto umido.

Lascio parte del materiale che porto con me pochi metri prima della “doccia”, meandro diaclizzante dal quale percola tanta o poca acqua in base alle precipitazioni esterne, passaggio obbligato. Spesso si capisce da qui, se è il caso di proseguire o meno.

Quindi, come d’accordo con Luca DT, lascio un paio di dormiben rosa utili alla costruzione di una deviatore per l’acqua. Il trapano che ho appresso penso sia appena sufficiente per i punteros dunque il lavoro si posticipa.

Scendiamo ancora fino ad arrivare sopra il Piccolo Mulu (p40), qui, lascio appeso una corda da 60 metri e tre maglie rapide pensate per il riarmo di questo tratto.

Seguo gli altri fino alla testa del p130 dove si apre un vuoto non indifferente, lascio il sacco trapano a Lorenzo e lo saluto guardandolo scendere il Grande Mulu che sembra inghiottirlo pian piano. E’ mezzogiorno e ho dato parola ad Ermes e Laura che sarei tornato. Con calma inizio il percorso a ritroso, diciamo che ho avuto modo di saggiare per quanto poco l’abisso. In poco più di tre quarti d’ora sono fuori, già con la voglia di tornare e impaziente di avere notizie dai cinque punteros.

By:   Marco Pietrobelli (Beautiful)

Photo By: Luca Dalle Tezze