Uscite del 3 e 4 gennaio alla Grave Rotolo – GASP!

Ciao a tutti!!!
Tempo ci è voluto ma… eccomi qui a scrivere.

3 gennaio
Mi ricollego a quello che Marco Boa ha già scritto qualche tempo fa.
Io e Davide entriamo per ultimi e procediamo con calma guardandoci meglio la grotta con l’illuminatore Mastrel.
Scorgiamo nuove risalite, finestre e passaggi alti.
Davide scopre pure un arrivo laterale abbastanza stretto nascosto da una colata di concrezioni: mi ci sono infilato e si intravede una saletta dopo una curva a 90°.
Saranno necessarie un po’ di cure per vedere oltre.Grave Rotolo
Arrivati all’inizio della “forra” che conduce al laghetto, prendiamo la via alta ovvero la parte fossile della galleria.
Nella scorsa uscita Nico e Vito erano andati avanti un po’ arrivando ad un bivio.
Fa una certa impressione camminare in contrapposizione su una fessura larga che si approfondisce sempre più fino ad arrivare a 50mt!
Raggiungiamo anche noi il bivio con l’aiuto della corda piazzata la volta prima in maniera acrobatica.
La galleria di sinistra non la ritroviamo al livello sottostante.
Dopo un pò di metri comunque chiude nel fango mentre quella di destra è ancora la galleria principale.
Davide prosegue armando un traverso di sicura fino ad arrivare su un’enorme colata di calcite e concrezioni. SPETTACOLO! La galleria sembra finire.
In realtà, sotto i nostri piedi c’è un secondo livello a circa 15mt e poi sappiamo che c’è il laghetto a circa 50mt.
Scorgiamo una galleria dalla parte opposta della frattura: Davide non è convinto di camminare su quello che potrebbe essere una colata di concrezioni “sospesa” nel nulla.
Mi faccio avanti io assicurato alla corda e riesco a raggiungere agevolmente la galleria.
Mi affaccio e… SPETTACOLO!!!
Sembra di essere in un posto incantato! Guardate la foto di copertina sul mio profilo Facebook!
Chiamo Davide che mi raggiunge.
Ci muoviamo con circospezione per non rovinare nulla.
La galleria è in realtà un altro arrivo.
Dopo un po’ stringe tanto fino a diventare molto stretta.
Davide decide di passare e si toglie via l’imbrago. “vieni, vieni, è stupendo!
Io vado ancora avanti!” Mi tolgo anch’io la ferraglia di dosso e ###xx##x##*********   trovo Davide accucciato in un angolo della saletta dopo 3-4 mt di strettoia nella terra umida tipo cemento.
Fine della galleria, fine dello scherzo!
Ripassiamo di là e sentiamo Nico che ritorna dal fondo. Lo chiamo e verifichiamo con le luci l’esatta posizione nostra rispetto al laghetto.
10 minuti di bestemmie per rimettersi l’imbrago sulla tuta piena di colla cementizia marrone terra, scendiamo al primo livello sottostante con un armo di fortuna su concrezione mentre Nico segue dal basso i nostri movimenti.
C’è un’enorme finestra ancora più in basso che secondo Davide porta nella sala di fianco al laghetto.
Per me invece c’è una buona probabilità che sia tutta un’altra cosa. Vedremo.
Decidiamo di uscire, io e Davide sopra, Nico sotto.
Ci incontriamo all’uscita della forra e tutti e tre fuori.

4 gennaio
Speravo in realtà che l’ottima Angela Petri scrivesse…
Tutti si dedicano ad attività turistiche in quel di Matera tranne me e Angela ( Aka Mauro…) appunto che perseveriamo con la grotta.
Obiettivi della giornata: completare il lavoro sopra il pozzo dei veneti e esplorare le prosecuzioni sopra il franone.
Già che c’eravamo, scendendo abbiamo anche sistemato un armo nella forra.
Andiamo quindi dritti alla base della frana e giù di trapano, resina e martello.
Risaliamo la frana e ci sono due possibili prosecuzioni: una parte sulla destra e una in cima.Grave Rotolo - nuove gallerie
Mauro parte ad armare sotto un sasso mantenuto da chissà quali equilibri cosmici mentre io sono preda di un po’ di svogliatezza…
Comunque vado in cima e la grotta prosegue alla grande anche di qua!
Il problema è che c’è da risalire alcuni saltini ed è necessaria l’attrezzatura. Inoltre alcuni massi sospesi sconsigliano l’arrampicata.
Torno indietro e seguo Mauro.
Anche qui viaggiamo nella parte fossile della galleria “sospesi” a circa 20-30mt dal pavimento ovviamente di terra.
Sembra che la frana sia sospesa tra questa galleria e il Pozzo dei Veneti.
Andiamo avanti fino a quando, dopo un piccolo restringimento, Mauro scopre il pozzo dell’amicizia.
La corda non è sufficiente per scendere e comunque anche la fessura prosegue al di là del pozzo.
Contenti per le nuove scoperte, ci dedichiamo a fare qualche foto e video sulla frana. Poi ci avviamo verso l’uscita con un bel po’ di materiale addosso.
Classico brodo alla Mase al laghetto e poi fuori. Tutti a cena a casa mia ospiti della Paoletta.
Spero di non avervi annoiato…
Alle prossime!!!!
Luca

p.s.: le foto sono di Mauro Regolini e Davide Strapazzon…