La “Nuova Frontiera”

Viaggi quotidiano in pullman sul tragitto Valli del Pasubio-Schio-Vicenza per motivi scolastici, i compagni di viaggio, conversazioni sulla scuola e soprattutto sugli hobby.

La natura, i fiori, la fotografia, impressioni di ascensioni più o meno impegnative, ma profondamente appaganti, che arricchiscono lo spirito e riempiono la mente di sole e ricordi.

Attraveresamento del laghetto di Carone - Buso della Rana

E la “mosca bianca”, quello che compie attività considerate strane, quello che va in grotta: Renato Gasparella, in pullman ardeva di entusiasmo descrivendo le meraviglie della “sua” grotta, e con lui Antonio Rigadello, due amici di Malo che dividevano le fatiche e le gioie delle scoperte.

Finalmente, dopo tanti lunedì passati a rinnovare “l’invito a vedere”, chi era abituato a vedere la montagna da fuori decise di lasciarsi trascinare nelle viscere ed ad ammirare le meraviglie di una natura integra e sempre nuova.

Altre visite si susseguono aumentando l’interesse e la voglia di continuare.

Terminata la scuola sembra tutto destinato a finire però il caso porta Rigadello e Leonardo Busellato a lavorare nella stessa azienda; l’estate del ’59 formò un gruppetto di appassionati, assieme tra gli altri anche a Gasparella, il cui terreno d’esplorazione era sempre il Buso della Rana.

Il desiderio di uscir dalla solita grotta li fece incontrare con il Gruppo Grotte Schio che assieme al Gruppo Grotte “Trevisiol” curava le ricerche e gli studi in ambito paleontologico.

Nel frattempo il gruppo impegnava gran parte del suo tempo in una campagna di scavi sistematici e meticolosi in Bocca Lorenza che portarono alla scoperta di manufatti  quali resti di vasi quadrilobati, manufatti libici ed asce di rame.

Questi resti contribuirono notevolmente allo studio del Neolitico del Vicentino.

Esplorazione dell Abisso 1° dei Granari di Zingarella

Tra le “nuove leve” e il gruppo ci fù un momento travagliato prima della fusione essendo i primi  prevalentemente esploratori ; col passare del tempo molti componenti delle due branche se ne andarono per vari motivi.

Nel ’61 il ramo paleontologico era formato, assieme a Giacobbi, dal geologo Sergio Caddeo, da Vincenzo Ronconi, da Castagna Roberto, da Dina Dalla Fina  contabile per il Consiglio del Cai per molti anni, Giovanni Acquasaliente, Walter Perrone, Gianni Petucco, Nadia Tomiello, Giovanni Garuzzi, Nilde Megiorin, Fabio Rossetti, Ennio Piva, le sorelle Lucia, Luciana, Laura e Cecilia Greselin.

Il ramo esplorativo era formato da una decina di membri che portavano avanti le esplorazioni specialmente al Buso della Rana.

Infine si era formato un ultimo gruppetto, definito “gruppo d’assalto” che metteva a soqquadro tutta la zona in cerca di nuove cavità; fra i quali: Bianco Dante, Bocchi Vittorio e De Munari Pietro.

Il’62/’63 vide una netta separazione tra l’attività esplorativa e l’attività paleontologica.

In questo periodo  il vice presidente della  sezione Cai, Gianni Conforto, incontra il Gruppo Grotte Schio Cai.

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