Priaforà 14.11.2015 : GAME OVER!

Titolo articolo: Buso de Franco sotto il Priaforà: GAME OVER!
Eh si, il titolo di questo articolo è subito esaustivo…priaforà 2015
Veloce descrizione dell’uscita di sabato 14 al suddetto buso.
Ci troviamo in tre: io, il Mase e Massimo Pasqualotto al solito orario, alle 8.00. Col mio furgone si sale su fino alla Busa Novegno.
Poco prima ci fermiamo al tornante N° 9 (dea peociosa (?)) ad ammirare 3 camosci che si stagliavano meravigliosi al sole su una pianura invasa invece da un suggestivo mare di nubi. Veloce suddivisione dei sacchi e poi via verso quella meravigliosa regione che abbiamo indicato come “Culonia”, (in culo al mondo…).
Il terreno anche già solo al mattino è bello asciutto.
Molto bene. Dalla volta precedente l’ambiente è cambiato parecchio, gli alberi sono più spogli, il terreno è cosparso di rosse foglie di faggio secche ma si cammina bene lo stesso su e giù costeggiando la solita trincea. Arriviamo al canalone ed in un baleno siamo giù, già cambiati da grotta, sempre per merito della corda da 150m….
Entriamo. La grotta è secca, non un filo di aria. Siamo a metà Novembre e fuori la temperatura è di almeno 15°/16°.
Più avanti nei prossimi anni ne vedremo delle belle….(ma questo è un’altro, tragico, discorso…).
Arriviamo alle strettoie. Il Mase dice dai diamo qualche scrollone.
Ma no dico io, è meglio se iniziamo dal fondo.
Semmai dopo… E così arriviamo sul pozzo dei Trisavoli, constatando l’orribile armo esposto…a dir la verità non è piaciuto a nessuno….ma in qualche modo spriaforà 2015cendiamo. Bello il pozzo.
Dapprima larghino ma dopo una decina di metri decisamente più stretto.
Sul fondo io e Massimo iniziamo la costruzione di una trincea difensiva (e daie! ma siamo nei posti giusti, storicamente parlando…). Ci raggiunge il Mase e siamo al completo.
A questo punto Massimo ci esorta a vedere la strettoia da addomesticare.
Va prima il Mase.
Non voglio che mi dica niente, ma la sua faccia è fin troppo eloquente.
Vado io, mi infilo di testa nel buchetto che gira a destra.
Cinquanta centimetri sotto uno “slarghino” di una spanna alta due prosegue sempre più stretto per circa un paio di metri, poi sembra finisca…
Mi sfilo, ci guardiamo negli occhi e senza alcuna titubanza ci chiediamo che cosa ci siamo venuti a fare qui.
Insomma, il buco chiude, direi stavolta senza tema di smentita “inesorabilmente”.
Guardando bene direi anche che la prosecuzione non è quel buchetto ma probabilmente è sotto i nostri piedi, in pratica un pavimento completamente ostruito dai clastici.
Tutto il pozzo scarica nel corso dei millenni molto, ed il posto è molto stretto. Tutto logico.
Va beh, che famo?
La grotta è stata rilevata, qui non verrà certamente più nessuno (a lavorare) e fuori sta per tornare l’inverno, siamo pur sempre a metà novembre… priaforà 2015
Decidiamo di disarmare completamente tutto.
Il peso da sostenere sarà certamente consistente, infatti siamo solo in tre e per giunta “trisavoli”.
Ma è un lavoro che si deve fare per cui via, su!
E così velocemente siamo tutti e tre fuori, stracarichi ma col vuoto dietro di noi.
Il canalone lo salgo per primo io, ma rispetto all’altra volta non c’è confronto.
Merito dell’allenamento che propugnavo…
Una volta in cima Massimo “fa su” il matassone da 150m e ci portiamo via anche quello (eh, se non ci fosse Massimo….bisognerebbe inventarlo!).
Lenti (ma non troppo), perchè stracarichi, arriviamo al Passo di Campedello, alla malga Campedello e poi al furgone.
Togliersi il peso è stata una liberazione. Ci cambiamo e poi via fino a Santacaterina per la fatidica e meritata birra.
Subito dopo giù a casa, ad un’ora del giorno che in questa stagione ancora è chiaro.
Tutto finito. Argomento chiuso.
Un po’ delusi ma, almeno io ed il Mase anche un po’ contenti perchè per noi due non si parlerà più, almeno nel prossimo futuro, di “Culonia”.
Cesare
p.s.: foto di Massimo Pasqualotto
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