Pisatela – Ramo dei Mutanti – 05.01.2013

MutantiPremetto che é finita come al solito con una bella birra al Bar Rana, solo che questa volta era più buona perché offerta da Flavio…

Il giovedì precedente in gruppo Flavio ci ha raccontato la sua esperienza esplorativa al Ramo dei Mutanti fatta qualche giorno prima in occasione delle ferie festive, come “deviazione” dell’esplorazione del Ramo a Sud. Il Ramo dei Mutanti era stato esplorato anni prima sempre dal GGS ma l’esplorazione si era fermata ad un punto in cui sifonava. Giovedì, per l’appunto, Flavio ci ha raccontato che era riuscito a passare il punto del sifone in quanto il sifone non c’era più ed era andato avanti parecchio, fermandosi ad un certo punto perché si era inoltrato troppo nel ramo e non era prudente proseguire da soli. Quale migliore occasione, finalmente, di esplorare un po’! Io e Carlo “The President” abbiamo subito dato la nostra disponibilità.

MutantiCi troviamo quindi sabato mattina alle 8:15 circa a Monte di Malo, caffè e panini e poi su con il fuoristrada di Flavio. Durante il tragitto abbiamo fatto parecchie considerazioni sull’andamento dall’esterno della grotta sottostante, il tutto molto interessante. Arrivati al parcheggio, prepariamo i nostri sacchi e le mute da sub (il Ramo dei Mutanti prende appunto il nome da questo) e ci infiliamo nella grotta. Arrivati in Sala dell’Orda ci dirigiamo, invece che verso lo Stargate come al solito, nella direzione opposta verso Sala delle Travi e Ramo a Sud. Questo mi ha dato l’occasione di scoprire nuovi ambienti che mi erano ancora sconosciuti (siamo arrivati fino alla Sala Alta, e pare che ci sia ancora qualche cosa da guardare…)

MutantiDopo i convenevoli ci infiliamo addosso le mute e ci prepariamo ad entrare nel ramo. Flavio si è portato appresso il materiale da rilievo e ci chiede se abbiamo voglia… Ma si dai, non ho mai rilevato quindi partire con un ramo semi allagato mi pare la cosa più appropriata!

Partiamo, nell’ordine, Carlo (testa di ponte per le misure), io (bussola, cordella e clino), Flavio (scrittura dati). Flavio inoltre intende sperimentare la nuova tecnica detta della “carta da forno” per la scrittura dei dati in ambiente bagnato. Tale tecnica prevede, appunto, l’utilizzo di carta da forno che dovrebbe reggere bene in acqua. Dico subito che i risultati sono “vari”.

MutantiIniziamo il rilievo e si va via abbastanza spediti. Ad un certo punto troviamo una parte più allagata (30-40 cm d’aria) e dobbiamo organizzarci per un rilievo veloce. Proseguendo con il rilievo il clino mi abbandona e diventa illeggibile, per cui passo al clino “spannometrico”. Considerando che il ramo segue il filo dell’acqua di tanto non si sbaglia…

Passato questo tratto il ramo si apre in una bella galleria articolata con fondo di rocce basaltiche in banchi di deposito parzialmente scavati dall’acqua. Bellissimo. Scattiamo qualche foto non senza difficoltà perché l’obbiettivo della macchinina non scarica bene l’acqua (devo trovare qualche prodotto per il trattamento del vetro). Carlo chiede a Flavio dove fosse di preciso il punto in cui sifonava e Flavio risponde che era sparito… Probabilmente era in corrispondenza di uno dei punti più allagati. Al termine del tratto percorribile in piedi il ramo si abbassa nuovamente costringendoci a strisciare ancora nell’acqua. Dopo qualche altro tiro di rilievo Flavio ci dice che lui si era spinto fino a qua, oltre é l’ignoto.

Mutanti

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Carlo, che é ancora in testa, ora é l’esploratore ed io seguo pieno di eccitazione! Arriviamo ad un tratto stile laminatoio lungo una quindicina di metri dove di aria c’é più o meno una spanna. Carlo é titubante e allora vado io in avanscoperta. Non avrei mai pensato di avere il fegato di affrontare luoghi come questo, e mi ritrovo invece a strisciare di schiena con il volto a pochi centimetri dal soffitto e l’acqua che mi lambisce le orecchie (evviva il cappuccio in neoprene!). Dopo questo tratto l’ambiente si allarga nuovamente per poi restringersi ancora. Ormai preso dalla foga esplorativa proseguo seguito dagli altri due e strisciando vedo che mi sto avvicinando ad un altro slargo. Arrivo, é una saletta dove si sta benissimo in piedi… Ah!

MutantiMi giro ed urlo a Flavio che é indietro… «Flavioooo! Qui c’é scritto GGS!». Mi trovo davanti ad una scritta sulla parete “GGS, 15/11/06”. Era troppo bello per essere vero… Flavio arriva e dice che non é possibile, non aveva mai sentito di gente del GGS che si era spinta fino a questo punto. Io un po’ smonato vedo che il meandro prosegue ancora basso, mi infilo ancora nell’acqua e proseguo per 3-4 metri fino a raggiungere un altro punto in cui apre un po’. Mi guardo in giro… Vedo una seconda scritta “GGS, Cesare, Fernando, FLAVIO”!!!!! Mi giro e urlo «ma porca miseria Flavio qua c’é scritto il tuo nome!». Lui non ci crede e mi raggiunge per controllare. E si, c’é proprio il suo nome, e davanti a noi il meandro si inabissa in un sifone. Ma dai, un sifone, bello come il sole in attesa di qualche baldo speleosub che abbia voglia di affrontarlo. Sarà mica il famoso sifone che aveva bloccato gli esploratori anni addietro… Sia io che Flavio ci infiliamo con il corpo sotto al sifone per quanto ci permette l’aria di respirare e constatiamo che prosegue, o almeno così pare. In realtà ci sarebbe un passaggio sulla sinistra che pare aggirare la parte sifonante ma é molto stretto e protetto da massi di crollo. Bisogna organizzarsi bene per lavorarci, in un luogo così scomodo.

MutantiDecidiamo quindi che non abbiamo scoperto nulla di nuovo ma che ne é comunque valsa la pena. Ambienti di questo genere sono molto avventurosi! Aggiungiamo la data odierna alla scritta sulla parete per sentirci almeno un po’ esploratori. Dopo tutto é passato qualche anno… Tornando indietro facciamo qualche foto con scarsi risultati tecnici (non mi ero neppure portato appresso il cavalletto perché l’ho smarrito chissà dove nel trasloco, sigh) e ad un tratto mi giro verso Flavio e gli dico: «come minimo un giro di birra…»

Siamo fuori verso le 17:30, io e Carlo siamo usciti con le mute addosso, ma la mia é una muta da 5 mm ed ho fatto una fatica boia… La prossima volta me la tolgo, garantito!

Tornando giù incontriamo due del GSM e ci accordiamo per trovarci tutti al Bar a fare due chiacchiere. Troviamo poi anche il Pierga, Michel, Simo e Michi. Ci facciamo due risate e poi ci salutiamo. Alla prossima!

P.S. Dovremo decidere come chiamare la saletta con la scritta. “Sala dello scherzo”? “Sala della bufala”? “Sala di Hal”? Mah…

Ubi