Però Prometteva Bene 24/06/2012

Resoconto dell’ultima uscita..

Ci troviamo domenica mattina alle 7.30 al solito parcheggio di Caltrano, sto giro prestino, la volta prima abbiam ritardato parecchio tra una roba e l’altra enon volevamo ripetere l’esperienza…
Siamo io, il Mori, i due ex corsisti Elia e Roby 90/91, la Micky (GGT) e Giulio (sempre GGT) el nipote di Gianki, tanto per intenderci, anche lui reduce dall’ultimo corso d’introduzione appena finito.
Colazione più o meno veloce al bar lì vicino e via verso l’altopiano.
Sosta a Gallio per prender un panino e troviamo la squadra del Gruppo di Valdagno che lo stesso giorno andava a scavare al Mistero, sono Luca Dalle Tezze, Beppe, Michele Tomasi ( quello con una M sola) e Urbani junior .. e da notizie postume sembra siano passati scavando a discapito di varie concrezioni….
Torniamo a noi, arriviamo con le auto fino al limite percorribile senza permesso, lasciamo l’auto della Micky e carichiamo tutto dal Mori, io e lui (da furbi) ce la facciamo in auto fin Malga Pozze e lasciamo agli altri il gusto di scarpinare, sappiamo benissimo che poi lo faremo lo stesso, tanto vale risparmiarcelo, almeno per il momento.
Arrivati alla Malga ci prepariamo e via verso il “Però” ; alle 11 ( mi sembra) riusciamo già ad entrare, meglio, abbiamo voglia di finire presto se possibile.
Parto per primo per sostituire il primo tratto di corda sul TriTituli, ma da pollo dopo poco devo già fermarmi per cambiar le pile.. vabbè
Arrivo sul saltino prima del TriTituli ( a proposito, sto pozzetto non ha ancora un nome..) e dal fondo di questo recupero una bambolina rimasta, traverso e comincio ad insegiure con mooooooolta calma il mio bel coniglio.
Scendo e taglio la corda lesionata, arrivo al frazionamento e inseguo nuovamente con un bel bolino, taglio il restante e risalgo per sistemare il traverso.. ora ci son 3 piccoli cordini alla partenza del pozzo, non si sa mai che possano servire come deviatori..
Nel frattempo arrivano i miei compagni, scendo sula cengia che dà sulla via del Cuore e cominciamo a fare qualche foto.
Il mio faretto cinese fà pena in confronto al faretto professional di Giulio, ma amen, in fin dei conti l’ho pagato solo 7.50 euro.
Facciamo due/tre foto e con Mori pensiamo bene di dedicarci esclusivamente alle foto per oggi, lasciamo quindi trapano e altro materiale lì, sopra il Tritituli, gli ex-corsisti cominciano già a patire un pò di freddo e l’idea iniziale era quela di far anche il traverso visto oltre la finestra nell’uscita precedente, ma non mi sembra il caso.
Scendiamo ad uno ad uno e Giulio prova qualche foto da sotto il TriTituli, e poi via sul Monica.
Sul Pozzo Monica, Elia scende per primo, scendendo per secondo mi accorgo di una decisa lesione al primo tratto di corda, no questa è proprio da cambiare, scendo fino al frazionamento e inseguo il nodo per far recuperare corda al Mori e nel giro di poco riusciamo a sistemare l’inghippo.
Strano però, la volta scorsa avevamo controllato tutte le corde sia io che Igor, probabilmente sarà stato un sasso… mah..
Vabbè, proseguiamo fino in fondo al Tremors e continuiamo sul neo-Pozzo dell’Indecisione.
Qui proviamo altre foto, gente in cengia, gente sul traverso,ecc…
Ormai son le 17, è meglio ripartire, ultima foto con Mori sulla corda e via in risalita.
Nel frattempo faccio vedere a Michela la finestra sul pozzo dell’uscita precedente, anche lì improvvisa qualche foto, e ammiriamo sto mega pozzone..
Pian pianino risaliamo tutti e alle 19.30 siamo fuori belli pronti per scendere l’Altopiano.
Mille paranoie in auto di Elia che vuole tornar a casa per mangiar con la sua bella e appena prende il telefono:”M, Elia, io ho già mangiato” …ehehe.. .e quindi tutti dalla Piera al Las Vegas per una bella bionda e ‘na pizza.

Note:
Roberto sembra aver superato alla grande la sua paura per il vuoto, Elia e Giulio si son detti contenti e divertiti dall’uscita.. io e Mori ovviamente contenti e… ormai ci abbiam fatto il callo, voglio solo riportare un commento della Micky che mi è piaciuto: “Beh, non avete una grotta, avete un parcogiochi!”.

Ora non ci resta che i nostri prodi fotografi ci mostrino le agognate foto.
Ciauz

Marco