Cueva del Rio La Venta (Messico)

Si è svolta dal 1° al 13 marzo la spedizione speleologica nel complesso della  Cueva  del Rio la Venta (Messico).

La Cueva  del Rio la Venta (Messico) è il più importante sistema sotterraneo fino ad ora  conosciuto in questa regione.

Scoperta nel 1990 durante la prima discesa del canyon, che diede poi origine l’anno dopo                 all’ Associazione La Venta Esplorazioni geografiche, fu esplorata in risalita fino al 1994 e poi congiunta nel 1995 con una grotta individuata sull’altopiano: da allora si tratta di una lunga, straordinaria traversata sotterranea che si sviluppa per circa 12 km e oltre 400 m di profondità.

La spedizione è stata organizzata dal Gruppo Grotte Schio Cai  (GGS), in collaborazione con Tullio Barnabei che è stato uno dei primi scopritori di questo complesso, oltre che figura di rilievo nel panorama speleologico mondiale.

L’avventura è nata quasi per caso durante alcune uscite in grotta con Cesare Raumer, nostro socio, che percorse  la Cueva nel 2012,  e ne  rimase talmente impressionato  da esternare la volontà di tornarci. Il GGS ha colto l’opportunità e ne ha curato l’organizzazione logistica estendendo l’invito  ad altri speleologi. Si è pertanto formato un gruppo di 16 componenti,  tutti facenti parte di varie sezioni CAI: Schio, Bassano del Grappa, Vicenza, Aosta e Gioia del Colle (Puglia) a cui, oltre al già citato Tullio Barnabei, si sono affiancati tre speleologi messicani.
Il sistema, famoso per la sua grande varietà morfologica, presenta ancora diverse possibilità esplorative e la spedizione si è concentrata  su alcuni  particolari obiettivi:

  • l’esplorazione dell’affluente di sinistra presso la cascata Escalera del Diabloha visto la prima squadra effettuare una risalita di qualche decina di metri per poi addentrarsi in un nuovo cunicolo fino ad arrestarsi in quanto la prosecuzione era completamente invasa dall’acqua corrente.
  • l’esplorazione del ramo fossile sopra il grande salone chiamato “Alle porte del caos”, già iniziata da una precedente spedizione del 2015, ha coinvolto la seconda squadra che ha effettuato due risalite e intercettato un nuovo ramo che è stato esplorato e che ha aggiunto più di un chilometro allo sviluppo della Cueva.
  • è stata effettuata, dalla terza squadra, la prima documentazione video in assoluto della grotta, anche con la finalità di realizzare un documentario in due puntate per la RAI Val d’Aosta a cura dello speleo reporter Frank Vanzetti.
  • sono stati attrezzati con corde e chiodi, per un totale di circa 200 metri, tutta una serie dipassaggi  laddove le grandi piene tropicali hanno deteriorato o addirittura distrutto le attrezzature precedenti.

La spedizione ha avuto uno sponsor d’eccezione con la ditta Raumer srl produttrice di attrezzature e attacchi proprio per la speleologia, l’arrampicata e il canyoning e con la presenza del titolare Cesare Raumer.

Per l’avvicinamento e il rientro dalla grotta sono stati necessari circa due giorni di cammino in mezzo alla foresta.

La permanenza in grotta è stata di 80 ore con tre bivacchi interni impegnando notevolmente i partecipanti sia sotto l’aspetto  fisico, considerando  il peso del materiale personale e comune da trasportare, sia sotto l’aspetto tecnico visto il dislivello di circa 400 metri da percorrere oltre a continui passaggi impegnativi in ambienti diversi sia su corda che in arrampicata, e centinaia di metri percorsi a nuoto, vista la presenza di laghi e forre.
Da sottolineare come questa spedizione abbia adottato, per la prima volta in Messico, la linea del portare fuori tutti i rifiuti umani, compresi quelli organici, come l’associazione La Venta ha già cominciato a effettuare sui Tepui venezuelani: si tratta infatti di grotte dove le zone di accampamento sono particolarmente fragili dal punto di vista dell’impatto umano. Speriamo che questa impostazione possa servire da esempio per tutte le prossime spedizioni internazionali e non, in Messico e non solo.

A conclusione possiamo dire che è stata un’ esperienza particolarmente significativa sia sotto l’aspetto tecnico esplorativo che umano e relazionale.

Gruppo Grotte Schio Cai