Buso sotto il Priaforà 21.12.2014

Commento anche io l’uscita.
Era un pezzo che non combinavo qualcosa di “selvadego” e decisamente quel giorno sono stato accontentato.
Come ad un essere umano venga in mente di trovare un buso in un posto del genere mi resta oscuro.
Comunque, arrivati al posto, io e Marco, lasciamo gli altri a prepararsi e scendere mentre noi proseguiamo ancora un po’ per la trincea per vedere che giro Priaforàfa. Sostanzialmente gira attorno al Monte Priaforà perdendo gradualmente quota.
Dopo un po’ decidiamo che abbiamo perso abbastanza quota e torniamo indietro.
E’ circa mezzodì quindi mangiamo un boccone e ci infiliamo le tute.
Scendiamo a raggiungere gli altri, che ci accolgono con festosi suoni speleologici.
Prendiamo parte alle operazioni per un po’ anche noi.
La fessura parrebbe transitabile infilandosi di taglio, ma si procede col massaggio.
Detto questo, dopo un po’ di lavoro, prima Gabri, poi Massimo, si infilano a guardare e alla fine si scopre che c’era già uno spit in testa a questo pozzo da 10 metri.

Mi è saltata subito alla mente l’analoga situazione del ramo dei mutanti… arrivare in fondo certi di avere scoperto fantastiche fantasticherie e trovarsi davanti la scritta GGS con tanto di nomi…
Ad ogni modo, si vede che un tempo la gente si faceva meno problemi e si infilava comunque, boh.

Alle 4 e mezza io e Marco decidiamo di iniziare la risalita.

Usciti, attendiamo l’arrivo di Massimo e Gabri poi ci siamo avviati verso la busa (siamo partiti prima perchè già per me era tardi), abbiamo percorso tutta la trincea a ritroso senza particolari problemi.Ubi
Una volta arrivati al capitello vicino alla busa d’acqua, siamo risaliti alla Busa Novegno per la strada invece che per la scorciatoia, dato che si pensava di tornare indietro a recuperare gli altri con il pickup (e mi sa che avremmo aspettato un pezzo viste le vicissitudini degli altri) ma le condizioni di neve della strada davano un po’ da pensare per cui abbiamo deciso che non valeva la pena rischiare di piantarsi li senza le catene.
Pertanto una volta arrivati alla macchina siamo scesi subito.

Inutile dire che arrivato a casa mi sono preso una lavata di capo 🙂
A Marco invece è andata un po’ peggio perchè il giorno dopo era febbricitante.

Ciau!
Umberto

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Mhhh…ora mi sembra che dalle nebbie del passato riaffiori l’immagine di Paolo (Brandellero) che pianta lo spit durante un’uscita attorno all’anno 2000…

Mi sembra di ricordare anche la strettoria… oppure sto facendo confusione con quella del Brazome… ricordo solo che Franco infilandosi dentro disse, in modo sarcastico: <<a xe cosi’ stretta che non ghe passa gnanca i pie…>>

Tra l’altro, se non ricordo male la grotta ha degli interessanti depositi morenici (che non sono escrementi lasciati da Morejo 🙂 ma bensi’ lasciati da un ghiacciaio) nella parte iniziale… bisognerà confermar sta ipotesi.

Nicola