BUSO DELLA NEVE – Sabato 31 Agosto 2013

Ecco la seconda parte del resoconto dell’uscita al Buso della Neve di sabato scorso perfettamente descritta da Umberto fino alla partenza del Pozzo dell’Aio, punto in cui le due squadre si sono divise.1176292_618638701491059_662413739_n
La mia squadra era composta, oltre il sottoscritto, dal Mase, da Pierga, dal Fer e da Alberto, amico del Pierga.
Intanto diciamo quale era lo scopo dell’uscita.
Nelle intenzioni c’erano da risalire alcuni camini posti alla base della Sala delle Pigne e perlustrare adeguatamente la sala nella parte alta.
Sul Pozzo dell’Aio noi siamo giunti poco prima della seconda squadra.
Per sicurezza abbiamo messo una corda per fare il traverso e proseguire nel meandro MaMaMa.
Per correttezza dei dati il meandro fin qui percorso (abbastanza rompipalle…) non è lungo 90m come dice Umbe ma 130m…
Iniziamo a percorrer il MaMaMa e per fortuna le dimensioni sono più grandi del precedente tratto.
Tanto più che abbiamo con noi al seguito ben 7 sacchi di materiale e infatti due di noi (non io ed il Mase di certo…) se ne sciroppano due a testa.
Complimenti.
Il meandro è veramente molto bello e la sua morfologia è proprio da manuale.
Solo che è molto lungo, non finiva più (colpa dei sacchi).
Dopo 350 metri di questa solfa arriviamo infine sotto ad una zona di frana, segno che stavamo per sbucare nella soprastante Sala delle Pigne.buso della neve - mase
Giunti nella sala attraverso stretti pertugi tra i massi depositiamo i sacchi e qualcuno si sguinzaglia a vedere com’è la situazione.
Vengono intravvisti almeno tre grossi camini da risalire di cui uno alto almeno trenta metri buoni.
Alla base della sala non so come ma per via dell’aria fa sensibilmente più freddo che lungo il meandro.
E siccome ho sudato parecchio qui mi sto raffreddando parecchio.
Per fortuna il Mase prepara un bel brodo vegetale che bevuto bollente fa star proprio bene!  La sala prosegue in forte salita con un pendio tutto di massi instabili.
Il Fer arriva in cima e si proietta dentro un cunicolo della frana sommitale dal quale viene fuori una bella corrente d’aria. Fa pensare che siamo abbastanza vicini all’esterno anche il fatto che proprio alla sommità la frana è costituita da massi di piccole dimensioni mescolati a fango e terra marrone…(?!).
La sala è grandina, salire la china è faticoso. E’ lunga 100m e infatti ho il fiatone. Andiamo tutti a vedere dentro il cunicolo del Fer e si decide che è importante provare da sopra a trovare un buco tra i mughi che entri dentro. Scendiamo il salone e date le circostanze decidiamo di non risalire niente per oggi e ci apprestiamo all’uscita, attraverso il lungo meandro.
Arriviamo al tappo di neve prima ancora dell’uscita della squadra in profondità.(avevamo concordato un segnale, siamo furbi…).
Uno dopo l’altro guadagniamo la scarpata di accesso.Buso della Neve 2013 primi scavi
Naturalmente fuori c’è ancora un sole che scalda e questo non è per niente un male.
Ci cambiamo tutti ed arriviamo fino al tornantino.
Qui Il Fer ed il Pierga posano i loro sacchi e decidono di andare a perlustrare i pianori soprastanti il Buso per cercare di localizzare qualche famoso buco sopra la Sala delle Pigne.
Noi tre arriviamo invece alla Malga Zingarella dove troviamo ad attenderci Angela intenta a leggersi un buon libro.
Dopo una buona oretta ritornano anche i due che hanno fatto “mugghing” dicendoci che hanno trovato dei luoghi interessanti. Vedremo prossimamente….
E da qui il racconto si ricollega con quello di Umberto.
Resta solo da sottolineare che la pizza alla “Baita Azzurra” di Treschè Conca era proprio buona….
Ciao a tutti.
Cesare
P.s.:Visto che sono qui ne approfitto per dirvi che ho trovato la soluzione sicuramente definitiva per la chiusura dalla neve del Buso della Neve, almeno per quest’anno.
E’ il classico uovo di colombo, chissà perchè nessuno ci aveva pensato prima…. Vi tengo nella curiosità, come faremo lo dico a chi ci sarà in sede domani sera, giovedì.