Buso della Neve 29.09.2012

Giornata tipicamente invernale quella che abbiamo vissuto ieri, altro che i quasi 40 gradi di Palermo!
Sono le 6,30 quando apro la finestra della camera, fuori il tempo è decisamente bruttino.
Nuvole nere e acqua latente.
Uhm, pioviggina quando mi avvio verso il solito luogo di appuntamento a Caltrano.
L’obbiettivo è il Buso della Neve sul M. Zingarella. Quando arrivo alle 7,30 trovo gli amici del S-Team di Sandro Sedran, sono in tre: San e la sua compagna Simona con Damiano.
Dopo un po’ arriva Carlo, the President e dopo un altro po’ molto più lungo arrivano anche Roberto e Elia, (due nuove new entry nel GGS…)col furgone di quest’ultimo.
Arriviamo su a Canove per i canonici panini e poi capuccino al bar, fuori pioviggina…Via di nuovo e poi su a Malga Zingarella con i provvidenziali permessi ormai in scadenza: la stagione “alta” è al lumicino.
Ma in questo momento non piove! bene, è un buon inizio dico io.
Partiamo alla volta del bucone con molto materiale, anche stavolta abbiamo uomini e materiale a volontà.
Scendiamo con un po’ di circospezione la scarpata, io scendo poi subito armando la tratta che si infila nell’imbuto del ghiaccio e do’ il via ai miei compagni.
Velocemente arrivo alla base della grande china ghiacciata del salone.
Vedo belle stalagmiti bulbose di ghiaccio che adonano, come una staccionata, il luogo dove mesi fa abbiamo gettato mezzo quintale di sale per sciogliere il ghiaccio e stappare il freezer.
Del fantomatico buco nel ghiaccio neanche l’ombra, solo una pozza di acqua gelida.
Siamo un po’ delusi a dirla tutta, io speravo proprio nella riuscita dell’esperimento.
Cerco dietro una cortina di ghiaccio una possibile via alternativa ma niente.
Pazienza, contro la natura non si combatte…
Mentre l’S-Team inizia a far foto nel bellissimo salone ghiacciato io e Carlo Andiamo a vedere il salone a monte, aggirando la china di ghiaccio e neve.
Sul fondo arriviamo proprio in fondo alla sala, a monte c’è più solo roccia.
Il ghiaccio si è sciolto notevolmente, isolando un ambiente che non avevo mai visto.
La base della sala è si ghiacciata ma a ridosso del bordo a monte il ghiaccio si è arretrato di molto provocando uno sprofondo. Gettiamo delle pietre, e queste rotolano per un po’….Mah, dai che proviamo scenderlo.
Armiamo sul soffitto di roccia con un buon anello e poi mi calo giù.
Appena mi trovo sotto vedo un ambiente strano, come un gran imbuto in discesa.
Mi slego dalla corda stando attento a non cadere in qualche scherzo.
La parete sinistra è infatti tutta di ghiaccio e quella destra di ottima roccia.
Il pavimento un misto di ghiaccio, terra nera e pietroni. Dopo una decina di metri di dislivello la galleria, notevole, si mette perfettamente in piano.
La sezione è un 2×3. Dopo un quindicina di metri la base sprofonda, vedo nero.
Che sia ghiaccio vivo? Faccio un urlo, e mi risponde una fila di urla lontane che si perde all’infinito.
E’ il salone, è il salone mi dico! Torno indietro e “sbeco” su a carlo della scoperta. Dì a tutti di venire giù, la mitica Sala Zero è aperta! L’imbocco del salto è veramente imponente, abissale, lo dicono anche tutti i miei compagni. Armo per bene la partenza e scendo.
Dopo circa 5 metri il ghiaccio sparisce, intorno e sotto a me solo il vuoto. Il tappo sopra di me mi guarda come un occhio minaccioso, stai li fermo penso. Dopo una lunga e fantastica discesa atterro alla base del grandioso salone.
Questa volta l’aria si è aperta un varco dalla parte opposta alla solita, e che varco.
E noi che lo cercavamo invano.
L’acqua ha la testa fina dico io, ma l’aria ce l’ha ancora di più mi risponde Carlo. A proposito di acqua, da questa parte, a fianco della corda c’è appena qualche goccia, dalla parte opposta, quella vecchia, scende una cascata: che culo! Do il via ai miei compagni, io vado a vedermi il salone.
Ho com me la mia potente lampada americana da 1200 lumen, posso vedere tutto bene. La base del salone come è noto è in forte discesa.
A metà salone, una sessantina di metri, scende dall’alto una vera cascata d’acqua: sicuramente fuori il tempo ce la sta mettendo tutta con la pioggia. Sul lato sinistro, in un gigantesco nicchione, illumino un bellissimo camino, alto almeno 50 metri. Alla base esiste ancora un lastrone di ghiaccio.
Che sia prossimo all’esterno? Mi chiedo se sarà un possibile by-pass per aggirare le problematiche del ghiaccio nel salone superiore….
Dopo un’altra trentina di metri di discesa intravvedo in alto, saranno 15 metri, una bella finestra.
Sarà un po difficile da raggiungere ma sembra promettere bene.
Questa finestra me la aveva segnalata Francesco sauro ed infatti c’è.
Ancora qualche decina di metri e raggiungo il fondo.
Ovviamente mi dirigo verso il famoso cunicoletto di Mirko, al di la so che prosegue, ma è decisamente stretto.
Ci passa solo una sagoma del tipo Michela di Simo, ma a fatica.
Incredibilmente esce un filo bianco e rosso dal buchetto, ma chi ci è andato al di là, forse Francesco Sauro l’anno scorso? Devo chederglielo…
Dopo che lentamente son scesi tutti l’S-Team inizia a far foto e lo aiutiamo un po’. Con i loro potenti fari ci rendiamo conto che il salone è veramente grande.
Carlo e tutti gli altri dicono che non ne hanno mai visti così sull’altopiano.
L’ambiente comunque è molto freddo, decidiamo alfine di risalire.
Bella la risalita nel vuoto con l’occhione sinistro sopra che ti guarda sempre.
Recuperiamo tutti gli armi e le corde (io e Carlo) e poi tutti fuori.
Alla base dell’inghiottitoio nel ghiaccio, dove vediamo la luce dell’esterno, sembra che piova copiosamente.
Ma è falso, fuori non piove per niente, nel cielo s’intravvede pure queche strisciolina azzurra.
Si tratta di tanta acqua di percolazione, dovuta alle forti pioggie della giornata. Ma ora niente. Che culo.
Usciamo quindi all’asciutto, io e Carlo con tanta fatica per via dei sacchi e poi giù ai furgoni a cambiarci. Partiamo e ricomincia piovere…

A Treschè Conca non poteva mancare la solita e ottima pizza e birra in compagnia.

Conclusioni: Ottima giornata, per tutti ricca di emozioni indimenticabili. Ci siamo proprio divertiti. Il buco aperto dall’aria sopra Sala Zero molto probabilmente non si chiuderà, non ci cade dentro la neve ed è molto grande e asciutto. Nell’abisso tira un aria bestiale, anche oggi che c’era una certa stabilità termica tra l’esterno e l’interno. Il prossimo anno cominceremo le esplorazioni ad inizio stagione, avremo tutto il tempo di vivere altre incredibili emozioni.(ci sarà sicuramente anche Moreno, auguri per il tuo dito, ci è dispiaciuto molto….) Le emozioni non mancheranno, Il Buso della Neve ha ancora tutto da dire, ne siamo tutti sicuri. l’esplorazione speleo non finirà mai.

Ciao a tutti.
Cesare

P.s.: articolo appena aggiornato con alcune delle foto fatte dal S-Team , qui trovate le altre