Buso del Vento 26.12.2015

Sabato 26, appuntamento al bar di Monte di Malo, ci troviamo stipati in un inusuale, per questa grotta, numero di partecipanti.
Oltre allo scrivente c’è Davide Strapazzon del Geo, due gruppi familiari: Gabriella, Moreno e Marta, Massimo, Angela e Stefano, Miguel, Andrea Boschetti, el Boa e le due giovani speleologhe Paola e Francesca.
Ci ha raggiunti anche Flavio Cappellotto e il Piccolo Nicola che sono venuti solo per uno scambio di saluti.
Trasferimento nell’esiguo parcheggio a bordo strada, vestizione di rito e speditamente su per il boscofino a gudagnare l’ingresso.
Si procede senza intoppi, anzi, troviamo dei punti caratterizzati di norma da dei bei pozzangheroni, sopra ai quali si deve strisciare cercando,non sempre riuscendoci, di non bagnarsi, eccezionalmente asciutti.
Poi il ramo attivo, sempre godevole da percorrere, quindi la zona caratterizzata dalle frane;Buso del Vento - fiori di gesso
Superata anche questa,con difficoltà direttamente  proporzionali alla circonferenza toracica,e Morejo e Andrea, a giudicare dai “brontolii” neanche tanto sommessi prodotti, hanno dato l’impressione di essere i detentori odierni di questo primato.
Finalmente i grandi ambienti, caratterizzati da ampie e lunghe gallerie dove si macinano velocemente metri su metri,rotte ogni tanto da qualche passaggio tecnico, perlopiù per evitare le pozze di acqua più profonde.
Richiamati dalla fama delle rare rose di gesso presso il sifone finale,considerato che molti sono entrati in questa grotta per la prima volta,si opta per andare a vederle dal vivo.
Faccio una battuta dicendo che non si possono cogliere perchè non ricrescono, e Moreno mi corregge informandomi che invece sembra proprio che la forma di questi cristalli sia dovuta all’estrusione degli stessi dato che l’accrescimento avviene alla base, ad opera di batteri!
Le lasciamo là lo stesso!
Ritorniamo sui nostri passi fino a quando ci si alza sulla alta volta della galleria per dirigersi ai rami fossili.
Nuovamente grandi ambienti, poi il bivacco in nylon che, preservato dalla luce e dalle intemperie,  sembra costruito la settimana scorsa,anzichè ben 29 anni orsono.
Brevissima sosta e dopo 2 orette e mezza da quando siamo entrati raggiungiamo la “diramazione 96” un rametto di settanta metri di sviluppo, ultima esplorazione effettuata in questa grotta, alla fine del quale un passaggio chiuso da blocchi e detriti è mèta del lavoro di oggi.
La direzione e la corrente d’aria ,peraltro oggi appena percettibile a causa di scarso sbalzo termico ne indicherebbero la più probabile prosecuzione.
Agguerriti Miguel e Massimo partono in quarta con i lavori di forzamento,sulla sperata prosecuzione mentre altri del gruppo si dedicano ad allargare dei passaggi particolarmente stretti, facilitati dalla presenza di detriti e terriccio qui sempre asciutto.
Salta fuori la presenza di parecchi interessanti pezzi di carbone, plasmabile con la pressione delle mani, e potrebbe forse rappresentare ciò che resta di pezzi di legno qui fluitati in epoche remote.
Miguel raccoglie dei campioni oltre ad un minerale pesante nero e lucente,forse marcassite?BUSO DEL VENTO
Vedremo se riusciremo a trovare una persona che abbia la competenza per determinarne la natura.
I lavori di scavo continuano incessanti per qualche ora e nel frattempo un primo gruppetto si avvia ad uscire tra cui Paola e Francesca,che hanno dimostrato di muoversi con disinvoltura nonostante la poca esperienza e la grotta non delle più facili.
Il lavoro svolto ha permesso di rendere transitabile e quindi di rendere possibile l’avanzamento dello scavo per circa tre metri,senza però scorgere niente oltre che a sassi incastrati.
A limitarne la pericolosità e ad indicarci la direzione da seguire, una parete di roccia che sembrerebbe rappresentare un fianco della galleria ora occlusa.
Anche il forzamento della frana che a suo tempo ha consentito la scoperta del sistema presentava la stessa situazione,e la corrente d’aria come un invisibile filo d’Arianna ci aveva indicato la strada da seguire, e c’è da sperare che la storia si ripeta anche in questa zona.
Alla fine le lancette dell’orologio ci inducono a riporre l’attrezzatura da scavo e cominciare anche noi il controesodo.
Arrivati nella zona frane approfittiamo del trapano per polverizzare un grosso sasso piazzato alcentro della frana a cupola,forse la più instabile, che costringe ad uno scomodissimo scavalcamento per poi infilarsi in un basso pertugio.
In una decina di minuti portiamo a termine con successo anche questo intervento migliorativo, quindi fuori anche noi.
Sulla starda verso Monte di Malo incrociamo Laura e Pierga che avidi di notizie ci erano venuti incontro.
A concludere della serata, per chi ha potuto fermarsi, una meritata pizza all’incantamonte.
Bilancio più che positivo, bellissima e variegata compagnia e grande giornata, nonostante la mancata scopertaccia, ma si sa le grotte non regalano niente bisogna sempre guadagnarsele.
Sopratutto spero che questa uscita abbia instillato in qualcuno la voglia di riprendere un lavoro fermo da troppo tempo, che sicuramente può offrire ancora grandi esplorazioni e soddisfazioni.

un abbraccio a tutti

Mirco CalgaroBUSO DEL VENTO - Condizioni d'esplorazione