Buso del Vento 12.03.2016

Ci troviamo in tre sabato 12 Marzo per continuare il lavoro interrotto il 26 dicembre,nel punto più inoltrato della grotta battezzato “diramazione 96”.

Oltre a Me, Davide Strapazzon e Mike Andriollo;
Decisamente meno rispetto l’ultima volta, ma in numero sufficiente per portare dentro il materiale da scavo senza sovraccaricarsi ,consistente nel solito trapano  ed accessori oltre ad una piccola zappa che si rivelerà poi molto utile.
Stavolta la grotta è più bagnata del solito ma riusciamo ad evitare di bagnarci.buso della neve .marzo 2016 prima...
All’inizio del cunicolo yoga però una pozza è particolarmente profonda, e mentre Mike la oltrepassa stoicamente senza indugio, con Davide impegniamo 5 minuti per scavare un canale di scolo che fa abbassare abbastanza il livello.
Avanzando chiamo Mike ma non sento risposta;
Dubbio:vuoi vedere che non conoscendo la grotta ha proseguito dritto lungo il cunicolo Yoga anzichè passare a destra sotto la frana?
In effetti è andata così, mi tocca avanzare di una decina di metri  prima di riuscire a gridargli di tornare indietro.
Per evitare in futuro episodi simili, visto che le vecchie indicazioni in nerofumo delle fiammelle a carburo non sono più visibili a causa dell’onnipresente paltàn, posiziono una fila di sassi a sbarrare la via cieca. Passate la zona frane, Mike fa sfoggio del suo nuovo potente faro a led,  e ce la godiamo a scrutare alcuni camini particolarmente alti.

Su uno di questi, situato immediatamente sulla destra del ramo attivo, un centinaio di metri dopo l’ultima delle tre frane, cè una corda a penzoloni  ancorata forse una ventina di metri più un alto in corrispondenza di un’ampia cengia.
Devo così rimangiarmi quello che ho affermato l’altra volta!
Effettivamente un camino è stato risalito, ma non so quando nè da chi e nemmeno cosa sia stato eventualmente scoperto.
Più avanti nei pressi del grande camino”Sala mars” recuperiamo uno slittino in plastica utilizzato a suo tempo nel tentativo di sterro in corrispondenza dell’ultimo sifone, visto che ci servirà oggi per la stessa mansione.
Avanziamo dunque con un buon ritmo,piccola sosta mangereccia  presso il bivacco, e poi per digerire una passeggiata fuori programma lungo il pianeggiante e fossile”ramo delle biciclette”.
Qui proviamo ad localizzare degli scallops cercando quelli  ancora nitidi,ne troviamo un certo numero e da ciò riusciamo a  dedurre la direzione dell’antico flusso idrico: dal bivacco l’acqua correva in direzione sala trivio.
Però poi ripensandoci gli scallops osservati erano tutti lungo le pareti del tratto basso della galleria,che qui ha la classica forma a buco di serratura, e sarà opportuno osservare anche quelli nella parte sopra,in quanto a mio parere una possibile remota inversione del flusso non è da escludere.
Appena arrivati in zona lavoro subito ficco il naso dentro il tratto in oggetto, e mi rinfranca il fatto che stavolta,nonostante la temperatura  esterna quasi primaverile,il flusso d’aria è molto marcato.
In particolare si nota che questa scende dall’alto tra gli interstizi di alcuni sassi incastrati investendoti in pieno la faccia.
Cominciamo quindi a trapanare in questa direzione, ma dopo un’oretta di lavoro non concludiamo niente a causa degli espansori rapidi che si sono rivelati inefficaci.
Dirottiamo le nostre energie asportando detriti e sassi dalla base al fine di creare una più agevole e sicura area di lavoro, utilizzando la zappa e lo slittino con il cordino, che si sono rivelati molto utili.
Lo slittino però sarà da rimpiazzare, un lungo crepo oramai lo ha quasi diviso in due.
Dopo forse ulteriori due orette di lavoro decidiamo di dirigersi verso l’uscita.
Il passo è più sostenuto che nell’andata e infatti in due ore secche siamo fuori trovando ancora la luce del giorno.

Finale con birra e bruschetta al Barrana e poi a casa a Bassano.

 Mirco Calgaro
buso della neve .marzo 2016 ...e dopo